Il No educativo nel percorso di crescita e sviluppo.
No!, esclamazione semplice, eppure talvolta difficile da pronunciare. Quante volte, sia chi è genitore sia chi non lo è, davanti ai capricci di un bambino si è “arreso” alle pressanti richieste: un gioco nuovo, un cibo diverso, dormire nel lettone, o, per i più grandi, il cellulare o il motorino. I capricci, sia infantili sia adolescenziali, sono modi per attirare l’attenzione, ottenere qualcosa, tanto più frequenti laddove i genitori si dimostrano particolarmente indulgenti, protettivi e, nell’istante di una richiesta, la soddisfano per paura di reazioni. A volte dire sì è più semplice, ma le conseguenze sul rapporto educativo e sullo sviluppo della personalità sono negative. Il genitore deve saper dire no, anche se ciò comporta un disagio nel figlio, è un segnale che va dato, per far comprendere che nulla è scontato. Il libro che segnalo “I No che aiutano a crescere”, della psicoterapeuta infantile Asha Phillips, vuole essere un aiuto per i genitori che quotidianamente vivono questi episodi con difficoltà, uno spunto di riflessione attraverso spaccati di casi reali studiati dall’autrice. Dopo la presentazione di Giovanni Bollea, noto neuropsichiatra infantile e l'introduzione, il volume divide la trattazione per fasce d’età in 5 capitoli: dalla nascita ai 2 anni (svezzamento, pianto, sonno, cibo, il papà); da 2 a 5 anni (porre dei limiti, punizioni, aggressività, buone maniere, cibo, sonno, nascita di fratelli); gli anni della scuola primaria (nuovo mondo, conflitti e rivalità fraterna, ascoltare); adolescenza (trasformazioni nel corpo e nella mente, ruolo del genitore, sessualità, realizzare i sogni); quando in famiglia entra la malattia (neonati, dai 2 ai 5, anni scuola primaria, adolescenti, malattia dei genitori) e nella parte conclusiva il rapporto di coppia, il cui amore dopo aver dato il “frutto”, aiuta la successiva crescita “per metter radici” nel mondo.
Dott. ssa Silvia Ferrari
Pedagogista